Un hyperlapse (detto anche stop-motion time-lapse, motion timelapse, moving timelapse) è una tecnica video, in cui la posizione della camera non è fissa, come nel timelapse classico, ma viene modificata dopo ogni esposizione in modo da creare l’effetto di una carrellata.
Categoria: QUARTO ANNO
Spot in stopmotion
La stopmotion (o passo uno) è una tecnica che nasce con il cinematografo (e forse anche prima): è alla base di qualsiasi prodotto di cinema d’animazione.
Possiamo distinguere differenti varianti a seconda degli oggetti che vengono utilizzati ma il principio è sempre lo stesso. Una serie di fotografie (fotogrammi) che vengono riprese mentre un oggetto viene spostato / modificato leggermente a ogni scatto.
Spesso un equivoco generato dalla riforma dell’istruzione artistica è che nell’indirizzo audiovisivo multimediale non si debba disegnare. Capita quindi che alcuni studenti facciano la scelta di questo indirizzo proprio perché non si sentono molto a loro agio con matite e pennarelli.
Tuttavia nella pianificazione di un prodotto audiovisivo è necessario prima di mettersi all’opera con videocamere, attori e comparse, fare qualche pre-visualizzazione, non fosse altro per decidere il tipo di inquadratura da realizzare, dove collocare il cavalletto, ecc.
One Shot Type
Una interessante sfida all’inizio del percorso di studio sugli elementi del linguaggio cinematografico è quella proposta dal progetto One Shot Type, ovvero riuscire a raccontare una piccola storia utilizzando tutte le diverse inquadrature di base, usate una volta sola.
Questo richiede una certa pianificazione. Ecco perché condizione fondamentale prima di mettersi all’opera con le riprese è visualizzarle in uno storyboard, ovvero in una sceneggiatura disegnata. In questo modo potremo decidere il tipo di inquadratura, ma anche e soprattutto l’ordine delle stesse, in funzione del senso che vogliamo restituire.
La classe 4^D a.s. 2017/18 ha realizzato una serie di spot pubblicitari cercando di inserire al loro interno un elemento realizzato con un software di modellazione tridimensionale (Maxon Cinema4d).
Se guardiamo con attenzione la comunicazione pubblicitaria odierna ci accorgiamo che sempre più spesso a riprese dal vivo con attori vengono affiancate o integrate parti realizzate in computer grafica. Solitamente si tratta delle inquadrature finali, dove compare la confezione del prodotto (packshot) accompagnato dal logo dell’azienda. Questi elementi sono realizzati sia con software 2d che 3d.
La classe 4^F a.s. 2016/17 sotto la guida del prof. Giovanni Falanga ha realizzato una serie di spot pubblicitari su beni di largo consumo, ovvero in questo caso prodotti afferenti alla categoria cosmetici o bibite.
La fotografia guarda la pittura
La classe 4^D a.s. 2016/17 ha realizzato una esercitazione di Laboratorio che consiste nel rifacimento di un dipinto attraverso il mezzo fotografico.
La classe 4^F dell’anno scolastico 2016/2017 si è cimentata nella progettazione della grafica di un’applicazione per smartphone, ovvero ciascuno studente ha dovuto:
Decoupage, Storyboard, Animatic
Il processo di creazione di un qualsiasi prodotto audiovisivo prevede una serie di fasi ben precise:
- stesura di un soggetto, ovvero l’idea comunicativa
- Successivo sviluppo dell’idea in una sceneggiatura comprendente tutte le scene e inquadrature previste nel racconto.
- Infine la fase di realizzazione vera e propria che comprende a sua volta: riprese, montaggio ed editing finale (sonorizzazione, titolazione, effetti speciali).
Prendendo spunto dagli incontri con Livio Senigalliesi avvenuti nell’autunno 2016 nel nostro istituto, incentrati sul rapporto tra fotografia e storia, è stato chiesto agli studenti della 4^D e 4°F a.s. 2016/17 di calarsi nei panni del fotoreporter e raccontare un luogo.
Tra le varie ipotesi di lavoro alcuni si sono concentrati su luoghi abbandonati, che spesso comunicano un fascino intrigante, fatto di stratificazioni di segni.
Il cortile misterioso
La classe 4°F dell’anno scolastico 2016/2017 ha ricevuto una commissione di lavoro consistente nel realizzare una serie di fotomontaggi sul tema delle paure individuali.
La classe 4^F a.s. 2013/14 è stata la prima che ha lavorato sulla comunicazione del Liceo Serale. Quell’anno attendavamo l’autorizzazione dalla Provincia, che poi è arrivata, per l’apertura dei corsi: Figurativo, Grafica e Audiovisivo Multimediale.
Questo significa che gli studenti hanno lavorato senza conoscere ancora bene l’oggetto della comunicazione, ma cercando di immaginarsi come avrebbe potuto essere.
Il racconto fotografico
Siamo partiti dalla suggestione dell’opera di Duane Michals, e in particolare “Things are queer” (1973) per provare a mettere in scena una storia con una serie di fotografie.
Una passeggiata tra le immagini
Prendendo una immagine d’autore opportunamente selezionata, cioè ricca di elementi narrativi, si è chiesto agli studenti di immaginare una storia. Operando una serie di “tagli fotografici” cioè di inquadrature diverse, pur mantenendo le stesse proporzioni dell’originale, si doveva soffermare l’attenzione su una parte, evidenziare un personaggio, una azione.
Rolll
Questo video è stato realizzato raccogliendo una serie di esercitazioni realizzate dalla classe 4^D nel corso dell’a.s. 2015/16 sotto la supervisione della prof.ssa Azzoni.
Video ritratto multiplo
La tecnica del ritratto multiplo solitamente è finalizzata alla realizzazione di immagini nelle quali uno stesso soggetto è ripetuto più volte, a creare un paradossale dialogo tra personaggi identici. In questo caso la stessa tecnica (che sfrutta il concetto di “maschera di livello” in Photoshop) è stata utilizzata per realizzare un video.
Cinemagraph
La tecnica del CINEMAGRAPH è stata messa a punto da Kevin Burg e Jamie Beck che nel loro sito ne danno ampio risalto. Abbiamo preso spunto da questo e realizzato una serie di elaborati che inizialmente erano destinati alla precedente versione del sito scolastico: QUI SI PUO’ VEDERE UNA RACCOLTA.